Social reading in famiglia

social reading in famiglia
social reading in famiglia

Riccardo Giuliano insegna Lettere, ma il social reading l’ha scoperto… in famiglia. Ce lo racconta in questa intervista.

Il primo incontro con Betwyll è stato da genitore: mia moglie, che è una donna talmente tosta da meritare a pieno la mia definizione di “prussiana”, tornò da un incontro di orientamento del Liceo Vico, talmente entusiasta da dire: “Riccardo, ho incontrato una prof con la quale mi iscriverei anche io di nuovo a scuola!”.

Una “spada laser” per docenti e studenti

Considerato che mia moglie è ben lungi dall’entusiasmarsi facilmente, la mia curiosità salì a livelli spaziali. Quando conobbi anche io Bianca Iaccarino, capii di trovarmi (io, umile apprendista jedi dell’insegnamento digitale e digitalizzato) di fronte alla Principessa Leia del digitale! La collega infatti ispirava i ragazzi con un approccio entusiasmante di vicinanza empatica e sviluppo digitale delle competenze. In particolare, io – da appassionato lettore – fui folgorato da questa Betwyll di cui mi diceva meraviglie!

Appena vidi che anche per mia figlia, la lettura attraverso Betwyll era il compito in cui più facilmente si immergeva e dal quale si ispirava per ulteriori ricerche sui testi letti – in quel caso Alice nel Paese delle meraviglie, in inglese– mi resi conto di aver trovato una vera e propria “spada laser” con cui affrontare le difficoltà di approccio alla lettura per i ragazzi!

Il vostro invito ad Arezzo, per mostrare ad altri il lavoro fatto dalla classe di mia figlia, fu la conferma definitiva che avevo di fronte uno strumento potente ed efficace. Provai quindi a presentare questa possibilità nella mia classe. La risposta fu di curiosità diffidente, com’è tipico dei ragazzi – convinti di saperne sempre e comunque più di noi su tutto ciò che è digitale – e quindi sospettosi nei confronti di ciò che propongono i docenti. Una volta provato, però… entusiasmo vero e coinvolgimento ad altissimo grado!

Il futuro passa dalla consapevolezza

Sono convinto che Betwyll possa essere un potentissimo aggregatore e moltiplicatore di interesse e coinvolgimento, e possa servire in quella che trovo la nostra missione più importante (da jedi della scuola digitale): far capire ai ragazzi l’importanza di usare in maniera attiva gli strumenti (i device) così straordinari che hanno a disposizione, mantenendo la funzione di guida che indica la strada, ma non necessariamente corre più veloce. Penso che sia questa la maniera per interpretare al meglio la nostra funzione docente, non solo per il futuro, ma già ora, nel presente immediato.

E ora, la parola alla figlia Giovanna che di social reading ormai è decisamente un’esperta.

Ho conosciuto Betwyll il primo anno di liceo grazie alla mia mia professoressa di italiano Bianca Iaccarino, che fin da subito ci ha messo all’opera con numerose letture e progetti sull’applicazione, verifiche incluse.

Abbiamo iniziato con la lettura di Viagginversi e abbiamo continuato con tante altre, come Harry Potter e la pietra filosofale, Il diritto di contare e Alice nel Paese delle meraviglie. Alla fine della lettura di quest’ultimo ci siamo recati ad Arezzo dove abbiamo messo in scena degli estratti del libro – io personalmente ho interpretato il Cappellaio Matto. Ora abbiamo finito di leggere Pirandello e Leopardi sulla piattaforma, aiutandoci con lo svolgimento del programma di italiano.

I ragazzi protagonisti

Per il progetto Pearson-Betwyll, una parte di noi ragazzi si è anche cimentata nell’interpretazione di alcuni personaggi delle novelle di Pirandello, interagendo per la prima volta con gli altri compagni in una sorta di role-play. Un’esperienza che abbiamo presentato – dopo numerose prove con la professoressa Iaccarino – durante il “grande evento” sulla didattica digitale che si è svolto nell’aula magna della nostra scuola ed è addirittura finito sul TG regionale.

Penso che Betwyll possa invogliare i ragazzi della mia età a ricominciare a leggere. Ultimamente i miei coetanei hanno quasi completamente abbandonato la lettura e si dedicano solamente agli smartphone. Quindi il fatto che possano leggere sui telefoni potrebbe coinvolgerli di più.

Quale tipologia di libri vorrei leggere su Betwyll? L’anno scorso la professoressa Iaccarino ci fece la stessa domanda. Ricordo di aver risposto che mi sarebbe piaciuto un libro giallo con le pagine in cui si svela il colpevole censurate. Così si sarebbe potuto giocare a indovinare l’assassino in una sorta di “lettura con delitto”.

Riccardo e Giovanna Giuliano

Riccardo e Giovanna Giuliano

padre e figlia

Comunicatore per indole e passione, dopo anni come consulente di comunicazione politica, Riccardo Giuliano è entrato nel mondo della scuola con curiosità e circospezione, per scoprire che non vorrebbe uscirne più. Attualmente insegna lettere in un Istituto comprensivo del centro storico della sua città, Napoli.

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